La storia di una lavatrice e di una famiglia di elettrodomestici, nati in Piemonte, trasferiti nelle Marche e adesso in viaggio con passaporto USA. Parliamo di Indesit, passata da poco a Whirpool, nata nel 1953 in un paesino dove si parlava ancora di campagna, agli albori del nostro boom economico anni Sessanta. Bell'articolo di Salvatore Tropea, un esperto delle avventure imprenditoriali del Bel Paese, su il Venerdì di Repubblica (pp.52, 53 - 24.7.14) che racconta la parabola di un brand che si confonde all'orizzonte dell'industria italiana con altri prestigiosi marchi che hanno già cambiato nazionalità. Gucci, Bulgari, Loro Piana, Fendi ma anche Peroni, San Pellegrino, Gancia, un "quartino" di Chianti, Algida, Buitoni, Perugina, Star, Riso Scotti...Poltrona Frau, Richard Ginori, ceramiche Marazzi. Non sono tutti e altri se ne aggiungeranno. Bell'articolo e storie deprimenti di ordinaria globalità. Però, di solito, se da una parte si vende, dall'altra si dovrebbe acquisire, cambiare rotta, incrementare, potenziare. Quando? Come? Ci piacerà raccontarlo. Di certo, il Made in Italy cambia connotati, si allunga sul concetto di sistema, sul bel pensiero di lifestyle, di qualità. Parliamone.
Attenzione! i Chiocciodrilli utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.