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Il debutto del Club del libro di Mark Zuckerberg su Facebook, che si chiama a Year of Books, è la notizia che negli ultimi giorni ha fatto discutere e non poco, sia online che sulla carta stampata. Molti si chiedono se dietro alla "chiamata alle armi", convertite in libri in questo caso, del fondatore di Fb ci siano gli abili piani di qualche fidato consigliori che vuole alzare il tiro del target, coinvolgendo un pubblico più acculturato e variegato. Magari case editrici comprese, ma questo è un altro discorso.
In pratica il vulcanico Mark ha debuttato con il suo Club del Libro invitando il popolo di Fb alla lettura di almeno due libri al mese, che verranno commentati solo da chi li avrà letti, allo scopo di discutere con cognizione di causa gli argomenti centrali del libro in questione. Ottimo! diciamo noi. Un po' come succedeva nei cineforum del "the way we were", dove dopo la proiezione del film si apriva il dibattito che a quel punto era coerente con i contenuti della pellicola appena vista. Qui succede la stessa cosa, traslata ai nostri giorni sulla piattaforma di Fb che piace e coinvolge, come negarlo, ma dopo un po' stanca, perché ancorata ai diari dei singoli, che per quanto simpatici e stravaganti dopo un po' mostrano le corde. Così come le tante pagine che affollano il circuito Fb fanno fatica a reggere il colpo giornaliero delle news, dei gossip e quant'altro che lanciano online.
Allora, cosa ci può essere meglio dei libri come argomento aggregante? E se a questo si riesce a attaccare qualche pensiero di marketing che si evolve in business, male non dovrebbe fare. O no?Funziona già molto bene in USA, dove in una settimana il primo libro consigliato su Fb è andato esaurito su Amazone in tre giorni, così pare. Può essere un affare, inutile negarlo ma non ci pare un peccato, considerata la situazione del mondo dell'editoria. Specie se pensiamo che ben prima di Mark un'altra regina della comunicazione a stelle e strisce come Oprah Winfrey ha già spinto il mercato editoriale americano con il suo Oprah Book Club, facendo vendere milioni di copie dei libri scelti (come dicono i bene informati), diventati best seller nel giro di un pugno di clic.
In Italia pare che non ci sia ancora la stessa reazione del mercato, ma noi abbiamo bisogno di carburare ancora su questa tendenza. Però, nel nostro piccolo, qualche idea potremmo averla, compresi piccoli suggerimenti sui libri da consigliare.
Caro Mark, adesso ti scrivo...!

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