Giornata difficile per parlare di futuro, dopo le bombe esplose a Bruxelles con morti e feriti, tanta paura e sgomento tra la gente che si trovava nei punti colpiti. Anche Michel Draguet, Direttore dei Musées Royaux des Beaux‐Arts de Belgique e Pierre Yves Desaive erano tra loro. Non sono feriti ma in stato di shock, come è facile immaginare. Dovevano partecipare alla conferenza stampa di presentazione della Mostra "2050. Breve storia del futuro" con Jacques Attali, autore del saggio "Breve storia del futuro", uscito nel 2006 che è il fil rouge dell'esposizione allestita a Palazzo Reale di Milano allestita con 50 opere di 46 artisti contemporanei che interpretano le chiavi di lettura di Attali, così drammaticamente attuali nel nostro presente e oggi in particolare. Non possiamo sottrarci alla realtà e alle problematiche che comporta - storiche, politiche e sociali - ma questa mostra nella sua ragion d'essere dimostra che possiamo pensare di costruire il futuro, consapevoli dei disequilibri che ci circondano. Il messaggio che si coglie dalle opere esposte nelle ultime sale è d'apertura, dedicato anche all'Italia, come nel libro di Attali. La cultura, l'arte e la creatività non hanno bacchette magiche ma contribuiscono in maniera concreta al progresso della società. Per noi è un piacere testimoniare come a Milano in questo periodo siano in corso tante iniziative culturali. Ne parleremo presto e intanto consigliamo questa mostra pensata per riflettere seriamente sul nostro tempo, accompagnata da una (ri)lettura del libro: meglio ancora! 2050 Breve storia del futuro, dal 23 marzo al 29 maggio 2016. Organizzata dal Comune di Milano | Palazzo Marino, Electa editore in collaborazione con Musées Royaux des Beaux‐Arts de Belgique.
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