DIRETTORI, STILISTE e REGINE NEL NOME DELL'ARTE. Fondazione Prada, Milano. Spazio immenso e bellissimo con l'intervento di Rem Koolhaas che ha convertito la ex Società Italiana Spiriti (1910) in una magnifica location polifunzionale, dove ai tre edifici preesistenti sono state aggiunte tre nuove palazzine. In alcuni momenti certi scorci architettonici ricordano i quadri di Denis Hopper, dove le solitudini che lui fermava sulla tela qui , al contrario, si animano delle mostre e della gente che si incontra nelle sale e nei diversi spazi. Come il Bar Luce progettato da Wes Anderson con gli occhi di un americano che sogna l'Italia e i suoi profumi. In questa domenica di giugno un po' inglese, con la pioggia pronta a colpire e l'aria decisamente British, i nostri omaggi vanno a Miuccia Prada, padrona di casa eccellente; aggiungiamo Frances Morris, neo direttore della Tate Modern, prima donna alla guida di uno dei più importanti musei d'arte moderna al mondo; e, infine, un rispettoso saluto a Sua Maestà Elisabetta II: ieri ha festeggiato indomita i suoi 90 anni, avvolta in un completo verde sgargiante, con cappello e borsetta in tinta, come sempre. A Lei e alla sua arte di vivere un ruolo complesso e difficile, dedichiamo l'opera di Louise Bourgeois vista alla Fondazione, "Cell- Clothes" nel senso di "abiti o vestiti" come diciamo noi. Dulcis in fundo, aggiungiamo un'opera di Goshka Macuga "International Institute of Intellectual Co-operation" ancora in mostra alla Fondazione Prada sino al 19 giugno prossimo. Non perdetela!
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